Le OO.SS. ricorrono al TAR contro i canoni Social Housing concordati tra Comune Roma e costruttori
Altro che edilizia sociale!
SUNIA, SICET ed UNIAT-UIL ricorrono al Tar contro i canoni insopportabili del Social
Housing concordati tra Comune di Roma e Costruttori.
In questi giorni gli avvocati di SUNIA, SICET ed UNIAT-UIL di Roma e Lazio, hanno depositato un ricorso al TAR contro la convenzione che regola gli affitti di qualche migliaio alloggi costruiti con il contributo pubblico.
La vicenda che si trascina da anni, ha dell’incredibile.
Per questi alloggi, teoricamente destinati all’edilizia sociale e quindi alle famiglie che non possono permettersi canoni di mercato, gli inquilini pagano affitti che per 70 mq. Arrivano a 700 euro al mese a cui vanno aggiunte le spese accessorie.
Le proteste non si sono fatte attendere, soprattutto perché questi affitti sono di molto superiori non solo alle case costruite con la stessa legge in altre città (lo stesso appartamento a Bologna costa la metà), ma anche ai canoni contrattati dai Sindacati Inquilini con le Grandi Proprietà.
Il tavolo di confronto aperto da SUNIA, SICET ed UNIAT-UIL con la passata Amministrazione si è rivelato del tutto inconcludente al punto che nel luglio dello scorso anno, le OO.SS. degli inquilini hanno avviato una “azione nei confronti delle pubblica amministrazione” prevista dalla legge istitutiva della Class Action, per avere risposte certe dal Comune.
I 60 giorni previsti dalla norma sono trascorsi invano, perché nessuna risposta è arrivata dal Comune.
SUNIA, SICET ed UNIAT-UIL hanno quindi deciso, a tutela degli inquilini, di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale per far luce sull’intera vicenda.
È incredibile che si costruiscano case con il contributo pubblico che hanno affitti di mercato e clausole contrattuali capestro. Se questa è il modello di Social Housing di Roma è bene fermare immediatamente tutte le iniziative di questo tipo ed aprire contemporaneamente un tavolo di trattative tra Comune, Costruttori e Sindacati Inquilini per definire un livello degli affitti compatibile con i redditi delle famiglie ed un percorso chiaro e trasparente sulle assegnazioni del futuri alloggi.
SUNIA, SICET ed UNIAT-UIL auspicano che la nuova Amministrazione dimostri una sensibilità diversa su questa vicenda e sulla necessità di invertire la rotta nelle politiche abitative di questa città, partendo dalla drammatica emergenza degli sfratti per morosità che sono il segnale drammatico della necessità di dare risposte ad una domanda sempre più debole e sempre più vasta.